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Dizion. 5° Ed. .
ABORRIRE, ed anco ABBORRIRE.
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ABORRIRE, ed anco ABBORRIRE. Definiz: | Att. Avere in orrore, in odio, Fuggire per orrore alcuna cosa. |
Dal lat. abhorrere. − Esempio: | Petr. Rim. 2, 257: Ma il cor chi legherà, che non si sciolga, Se brama onore, e il suo contrario abborre? | Esempio: | Ar. Orl. fur. 23, 123: Non altrimenti or quella piuma abborre, Nè con minor prestezza se ne leva, Che dell'erba il villan che s'era messo Per chiuder gli occhi, e vegga il serpe appresso. |
Esempio: | Varch. Lez. Pros. var. 2, 41: Niuno può dubitare,.... che tutti gli uomini per istinto naturale.... non desiderino sempre le cose buone, e aborriscano le ree. | Esempio: | Dav. Tac. 1, 265: Trovala [Messalina] per terra stramazzata a' piè di Lepida sua madre, che nella felicità l'abborriva, e nella miseria n'ebbe pietà. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 1, 348: Ella [l'ira divina] è un giudicio pienamente tranquillo, per cui abborrendo Dio infinitamente il disordine della colpa, vuole riordinarlo con la pena. | Esempio: | Bentiv. C. Teb. 7, 924: Assai più lento Vien Polinice, e 'l civil sangue abborre. | Esempio: | Mont. Poes. 1, 253: Anche Cocito N'avea ribrezzo, ed abborria quel crudo. |
Definiz: | § I. Per similit. detto degli animali. − |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 24, 105: Il cavallo del tartaro, che aborre La spada che fischiando cala d'alto, Al suo signor con suo gran mal soccorre. |
Definiz: | § II. Per Avere in avversione, Schivare checchessia, Avervi repugnanza. − | Esempio: | Dant. Parad. 26: E come al lume acuto si disonna Per lo spirto visivo che ricorre Allo splendor che va di gonna in gonna, E lo svegliato ciò che vede abborre,.... Così ec. | Esempio: | Dat. Vegl. 178: Aborrì soprammodo qualche arcaismo e ruvidezza, che s'incontra nel poema di Dante. |
Esempio: | Borgh. S. Tertull. 392: È agevole il non appetire quel che tu non sai che cosa sia, e aborrire quel che non hai mai desiderato. | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 12, 66: Rinaldo omai, che gioco tale abborre, Sopra un vuoto destrier monta d'un salto. |
Definiz: | § III. E figuratam., detto anche delle cose inanimate. − |
Esempio: | Bentiv. C. Teb. 5, 692: Ma già calmati i burrascosi venti, Invita l'austro i naviganti al mare; La stessa nave par che abborra il porto. |
Definiz: | § IV. In questo sentimento usavano gli Scolastici il verbo Aborrire, quando dicevano: La natura aborrire il vuoto, per significare: Non darsi vuoto in natura. − | Esempio: | Memor. Bell. Art. 1, 48: Quando non voglia dirsi che la natura abborrisca la quarta, come gli Scolastici sognavano che abborrisse il vuoto. |
Definiz: | § V. Trovasi usato anco per Porre in aborrimento, Riprendere con vituperio. − |
Esempio: | Dav. Tac. 1, 144: Nominatamente abborrì l'arrogante proposta, e quei nuovi letteroni d'oro. |
Definiz: | § VI. E Neutr. Rifuggir con orrore, Aver repugnanza a checchessia; tanto al proprio, quanto al figurato. − | Esempio: | Ar. Sat. 1, 157: Opra feci io che si volesse porre Nelle tue mani, o d'Alessandro, il cui Ingegno dalla chierca non aborre. | Esempio: | Tass. Gerus. 8, 76: Sai ben con quanto zelo La destra mia dal civil sangue abborre. |
Esempio: | Baldell. Filostr. 24: Volle udire alcune delle sentenze di Epicuro, perchè egli non aborriva in tutto dagli studj loro. |
Esempio: | Bott. Stor. Ital. cont. 10, 16: Padre dei popoli più che re in ogni luogo si dimostrava [Giuseppe II], il povero più che il ricco in cale aveva, dalle anguste e tortuose scale non aborriva. |
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